venerdì 13 aprile 2012

UMBRIA

Piatti Tipici:

La cucina umbra è fatta di ingredienti semplici e naturali. Una cucina molto legata alle sue tradizioni dove il protagonista indiscusso è senz´altro il tartufo, di cui ne esistono circa sette varietà: dal tartufo nero a quello bianco, passando per lo Scorzone estivo, in un trionfo di aromi e sapori molto particolari.



Strangozzi al Tartufo nero
I piatti tipici in particolare provenienti da Norcia sono gli Strangozzi al Tartufo nero.
Umbricelli salsa Trasimeno
Altrettanto deliziosi sono gli umbricelli in salsa di Trasimeno con pesce ed odori.
Altra protagonista delle tavole umbre è la carne, cucinata alla griglia o allo spiedo ed insaporita con tanti e profumati aromi.   Molto particolari il friccò , a base di pollo, pomodoro, aglio, rosmarino e salvia, ed i tordi sotto la cenere, insaporiti con alloro, chiodi di garofano, salvia, rosmarino, maggiorana e bacche di ginepro.
 
friccò
i tordi sotto la cenere, insaporiti con alloro, chiodi di garofano, salvia, rosmarino, maggiorana e bacche di ginepro. Tipico della zona di Terni è, invece, il colombaccio selvatico, detto anche "palomba", cucinato soprattutto allo spiedo. Nella stessa zona si trovano, inoltre, alcuni pesci d´acqua dolce come il persico reale, che è alla base di un tipico piatto chiamato "carbonetti", e le anguille, cucinate per lo più utilizzando tartufo nero.  
panicocoli
L´Umbria è una terra ricca di mandorle e nocciole; molti sono, quindi, i dolci preparati utilizzando questi gustosi ingredienti: dallo storico "Bacio", nato a Perugia nel 1922, ai tozzetti, dolcini a base di mandorle, semi di anice e uva secca ed, ancora, ai panicocoli, fatti con zucchero, olio, farina e anice e farciti a piacere, senza dimenticare le celebri pere al sagrantino e le fregnacce, pasta di pane lievitata, fritta in olio di oliva e ricoperta di zucchero.






Sono i vini liquorosi a farla da padrona sulle tavole umbre: dal Greghetto d´Assisi, al Vino Santo, dal Sagrantino di Montefalco, alla Vernaccia.

Feste tradizionali
la festa dell'olio  ovvero festa della "Benfinita" nel comune di Spella


L'aspetto folcloristico e tradizionale è caratterizzato dalla festa della "Benfinita" con la sfilata delle Frasche, cioè dei carri agricoli che dalle campagne si arrampicano dentro il centro storico, sui quali viene ricostruito un albero di olivo arricchito di salumi, formaggi e frutta quale premio di fine raccolta al Caposcala. Sempre sul carro, durante la sfilata, gli anziani suonano l'organetto e i giovani ballano il saltarello. I carri vengono allestiti dai Terzieri, dalle Associazioni del volontariato, dalla scuola e da privati cittadini.
Molte le finalità a tutt'oggi valide, come quella di valorizzare l'olivicoltura in tutte le sue fasi: tecniche di coltivazione, potatura e raccolta; frangitura delle olive e conservazione dell'olio extra vergine di oliva. Far conoscere la particolare fisionomia paesaggistica del territorio spellano, dominata dai terrazzamenti collinari ricoperti dalle argentee chiome degli oliveti, è un'intuizione antesignana di quella che oggi viene definita la filiera dell'ambiente-cultura-turismo. 

"i Ceri di Gubbio"

La giornata del 15 comincia all'alba con la sveglia dei "capitani dei ceri", procede nella chiesa dei Muratori con la celebrazione della messa al cui termine sono sorteggiati i due capitani. Poi i "ceraioli" sfilano per le vie recando le statue dei tre santi (S. Ubaldo per i muratori, S. Giorgio per gli artigiani, S. Antonio per i contadini) fino al palazzo dei consoli Successivamente i "ceraioli" vanno a Porta Castello e ricevono il tradizionale "mazzolino" di fiori; da Porta Castello ritornano in corteo a piazza Grande, dove alle 12, al rintocco, avviene l'alzata dei ceri. Segue il banchetto a cui partecipano i "ceraioli". Dal duomo, alle 17, ha inizio la processione con la statua di S.Ubaldo. Alle 18 i ceri partono per la corsa sfrenata verso la basilica sul monte Ingino, dove giunge per primo il cero di S.Ubaldo. Verso le 21 le statue dei santi sono riportate nella chiesa dei Muratori, mentre i ceri restano nella basilica fino alla corsa dell'anno successivo.

Corsa all'anello - Narni



Umbria Jazz 2011
                                                                               



Calendimaggio di Assisi parte de sopra



Calendimaggio di Assisi parte de sotto



Infiorata di Spello



Capoluoghi di provincia :
TERNI:
abitanti 234.665 (Maschi 112.115, Femmine 122.550)
Densità per Kmq: 110,6
Superficie: 2.121,95 Kmq
Lista dei comuni in provincia di Terni:

AcquaspartaAlleronaAlviano
AmeliaArroneAttigliano
Avigliano UmbroBaschiCalvi dell'Umbria
Castel GiorgioCastel ViscardoFabro
FerentilloFiculleGiove
GuardeaLugnano in TeverinaMontecastrilli
MontecchioMontefrancoMontegabbione
Monteleone d'OrvietoNarniOrvieto
OtricoliParranoPenna in Teverina
PolinoPoranoSan Gemini
San VenanzoStronconeTerni
commento: quando arriveremo noi  in provincia di Terni ad Attigliano ci saranno cinque in più .... Evviva!!!!!!!!
siamo veramente in pochi, rispetto la densità

PERUGIA :
abitanti 906.486 (Maschi 436.259, Femmine 470.227) 
Densità per Kmq: 107,2
Superficie: 8.456,04 Kmq

Lista comuni della provincia di Perugia
AssisiBastia UmbraBettona
BevagnaCampello sul ClitunnoCannara
CasciaCastel RitaldiCastiglione del Lago
Cerreto di SpoletoCiternaCittà della Pieve
Città di CastelloCollazzoneCorciano
CostacciaroDerutaFoligno
Fossato di VicoFratta TodinaGiano dell'Umbria
Gualdo CattaneoGualdo TadinoGubbio
Lisciano NicconeMagioneMarsciano
Massa MartanaMonte Castello di VibioMonte Santa Maria Tiberina
MontefalcoMonteleone di SpoletoMontone
Nocera UmbraNorciaPaciano
PanicalePassignano sul TrasimenoPerugia
PiegaroPietralungaPoggiodomo
PreciSan GiustinoSant'Anatolia di Narco
Scheggia e PascelupoSchegginoSellano
SigilloSpelloSpoleto
TodiTorgianoTrevi
Tuoro sul TrasimenoUmbertideValfabbrica
Vallo di NeraValtopina




Agricoltura:
Sebbene occupi solo il 2,7 % della popolazione attiva, l'agricoltura possiede comunque un posto di rilievo nell'economia e nella società umbra. Le colture principali sono la vite, l'olio, il frumento e, soprattutto, il tabacco [2] ma, tra le fonti principali di reddito, va annoverato anche il tartufo nero (Norcia e Spoleto), della cui produzione l'Umbria si colloca ai primissimi posti in Italia. La vitivinicoltura, sia per la qualità che per la quantità, è conosciuta ed apprezzata a livello internazionale: eccellenti vini Doc come l'Orvieto, il Torgiano, i Colli del Trasimeno e il Montefalco sono i "fiori all'occhiello" di questo comparto economico. La coltura dell'olivo in particolare ha tradizioni risalenti al periodo etrusco. L'ottima qualità dell'olio umbro è determinata sia dal clima mite, che consente una lenta maturazione del frutto, sia dal momento della raccolta delle olive che, con una semplice spremitura, permette di avere il massimo fruttato. La coltivazione del tabacco, introdotta in regione all'inizio del secolo scorso, ha portato l'Umbria ad essere il maggiore produttore in Italia insieme alla Campania.

INDUSTRIA E ARTIGIANATO

Gli insediamenti industriali siderurgici, metalmeccanici e chimici sono concentrati nella provincia di Terni, sviluppatisi nel corso del XIX secolo. Questa zona è storicamente e culturalmente legata all'industria pesante: la "Acciai Speciali Terni" ad esempio era un tempo vero motore economico della provincia e, in parte minore, della regione stessa; tuttavia dalla metà degli anni ottanta la sua importanza è andata sempre più ridimensionandosi, fino alla sua acquisizione da parte della Thyssen Krupp.
Le industrie meccaniche, aeronautiche, ferroviarie e per la produzione di macchine utensili, cuscinetti, motori elettrici ed impianti di vario genere sono concentrati nell'area di Foligno; nel il polo di Città di Castello - San Giustino quelle per la produzione di macchine ed attrezzature per l'agricoltura.
L'industria tessile, delle pelli, dell'abbigliamento e del cuoio è invece concentrata nel perugino e nell'Alta Valle del Tevere. L'industria alimentare, con circa 1.200 aziende, costituisce un punto di forza dell'economia regionale. Oltre che il vino nell'area del Lago Trasimeno è da segnalare l'olio di oliva nello spoletino, con la presenza di industrie di commercializzazione e trasformazione con mercato a livello nazionale e internazionale. Grande rilevanza nell'economia hanno anche l'industria dolciaria (punta di diamante la Perugina-Nestlè a Perugia), il comparto delle acque minerali (a Sangemini eGualdo Tadino), la produzione di mangimi per la zootecnia (nella zona industriale di Bastia Umbra) e la trasformazione industriale delle carni e quella casearia.
L'artigianato, di antica tradizione ed ancor oggi attivissimo, rappresenta un notevole patrimonio economico, artistico e culturale. L'impresa artigiana, intesa sia nel senso dimensionale che produttivo,costituisce l'ossatura principale del settore industriale regionale. Nella ceramica, nel legno e mobilio, in alcuni rami del tessile e abbigliamento l'azienda artigiana caratterizza la produzione e raggiunge livelli di alta qualità. Le principali aziende del mobilio si trovano nell'Alta Valle del Tevere e nel tuderte; quelle del ferro battuto a Gubbio e ad Orvieto, mentre quelle produttrici di ceramica a Deruta, Gualdo Tadino, Gubbio, Orvieto e Città di Castello.

Per gli aggiornamenti economia Umbria dal 2006 al 2011 si può consultare questo PDF
http://www.portale-infrastrutture.it/writable/documenti/DAP%202009_2011%20Umbria[1].pdf

Dialetti
Fra le caratteristiche fonetiche che contraddistinguono i dialetti umbri vi è, per quanto riguarda il perugino e l'orvietano l'utilizzo della -e finale nei plurali maschili, mentre, per quelli dell'area sud-orientale (FolignoSpoletoTerni, ecc.) l'impiego della -u finale nel maschile singolare.
Caratteristica del perugino è la "D" retroflessa e la caduta delle vocali non accentate come, ad esempio, in dimm'lo (dimmelo) e ch'fè (che fai).
Nei comuni dell'Alto Tevere Umbro sono presenti due sottovarietà dialettali che denotano differenze fonetiche considerevoli dagli altri dialetti umbri: il tifernate, parlato a Città di Castello e nei comuni limitrofi e una seconda sottovarietà presente nelle sue varianti nei comuni di UmbertideMontonePietralungaLisciano Niccone e in alcune zone del comune di Cortona al confine con l'Umbria, e che si può definire per comodità dialetto umbertidese. Entrambe le parlate sono caratterizzate dalla lenizione della t e della c: ad esempio podé (verbo potere) e aguto (acuto); dal suono cacuminale della s e dalla sonorizzazione di questa consonante in posizione intervocalica e da una varietà di vocali più ampia rispetto all'italiano dovuti a metafonesi. Il più comune di questi fonemi, che compare anche nei dialetti emiliani e romagnoli, è un suono intermedio tra la a e la e aperta e viene spesso denotato con èe, ad esempio chèene (cane) e chèesa (casa).
Detti tipici Umbri
Mica emo magnatu pasta e facioli assieme.
Non abbiamo mica mangiato insieme pasta e fagioli

La virità viene sempre a galla come l'oju
La verità viene sempre a galla come l'olio.

cristo manna lu friddu sicunnu li panni
la provvidenza manda le disgrazie a chi è in grado di sopportarle

Consijo de volpe stirbizione de galline.
Consiglio di volpi strage di galline.


la femmena de regazza c'ha 'na léngua e sette vraccia, quann'ha pijatu maritu c'ha sette léngue e'mmracciu sulu
una ragazza da marito fa bella mostra dei suoi pregi; una volta sposata appariranno tutti i suoi difetti.


http://www.cinemalia.it/proverbi/proverbi-e-detti-popolari-umbri.html

l' Umbria confina:
NORD EST  con le Marche
NORD OVEST con la Toscana
SUD OVEST con il Lazio
SUD EST con l'Abruzzo


In tutta l'Umbria ci sono 3 laghi:
LAGO TRASIMENO 
LAGO DI CORBARA
LAGO DI PIEDILUCO




Ci sono 10 corsi d' acqua:
TEVERE
TEVERONE
NAIA
NERA
TOPINO
CHIANI
SAONDA
CHIASCIO
CORRO
VELINO


Le CASCATE DELLE MARMORE sono molto famose qui trovate più notizie 

Ad est è attraversata dagli appennini Umbro-Marchigiani.


I monti più alti sono:
TORRE MAGGIORE  1120 mt
MONTE SUBASIO 1290 mt
MONTE PENNA 1432 mt
FORCA CANNAPINI 1543 mt
MONTE COSCIERNO 1685 mt

Ad ovest è quasi totalmente collinare.





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