La cucina umbra è fatta di ingredienti semplici e naturali. Una cucina molto legata alle sue tradizioni dove il protagonista indiscusso è senz´altro il tartufo, di cui ne esistono circa sette varietà: dal tartufo nero a quello bianco, passando per lo Scorzone estivo, in un trionfo di aromi e sapori molto particolari.
Strangozzi al Tartufo nero |
Umbricelli salsa Trasimeno |
Altra protagonista delle tavole umbre è la carne, cucinata alla griglia o
allo spiedo ed insaporita con tanti e profumati aromi. Molto particolari il friccò , a base di pollo,
pomodoro, aglio, rosmarino e salvia, ed i tordi sotto la cenere,
insaporiti con alloro, chiodi di garofano, salvia, rosmarino, maggiorana
e bacche di ginepro.
friccò |
i tordi sotto la cenere, insaporiti con alloro, chiodi di garofano, salvia, rosmarino, maggiorana e bacche di ginepro. Tipico della zona di Terni è, invece, il colombaccio selvatico,
detto anche "palomba", cucinato soprattutto allo spiedo. Nella stessa
zona si trovano, inoltre, alcuni pesci d´acqua dolce come il persico
reale, che è alla base di un tipico piatto chiamato "carbonetti", e le
anguille, cucinate per lo più utilizzando tartufo nero.
panicocoli |
L´Umbria è una terra ricca di mandorle e nocciole; molti sono, quindi, i
dolci preparati utilizzando questi gustosi ingredienti: dallo storico
"Bacio", nato a Perugia nel 1922, ai tozzetti, dolcini a base di
mandorle, semi di anice e uva secca ed, ancora, ai panicocoli, fatti con
zucchero, olio, farina e anice e farciti a piacere, senza dimenticare
le celebri pere al sagrantino e le fregnacce, pasta di pane lievitata,
fritta in olio di oliva e ricoperta di zucchero.
Sono i vini liquorosi a farla da padrona sulle tavole umbre: dal Greghetto d´Assisi, al Vino Santo, dal Sagrantino di Montefalco, alla Vernaccia.
Feste tradizionali
la festa dell'olio ovvero festa della "Benfinita" nel comune di Spella
L'aspetto folcloristico e tradizionale è caratterizzato dalla festa della "Benfinita" con la sfilata delle Frasche, cioè dei carri agricoli che dalle campagne si arrampicano dentro il centro storico, sui quali viene ricostruito un albero di olivo arricchito di salumi, formaggi e frutta quale premio di fine raccolta al Caposcala. Sempre sul carro, durante la sfilata, gli anziani suonano l'organetto e i giovani ballano il saltarello. I carri vengono allestiti dai Terzieri, dalle Associazioni del volontariato, dalla scuola e da privati cittadini.
Molte le finalità a tutt'oggi valide, come quella di valorizzare l'olivicoltura in tutte le sue fasi: tecniche di coltivazione, potatura e raccolta; frangitura delle olive e conservazione dell'olio extra vergine di oliva. Far conoscere la particolare fisionomia paesaggistica del territorio spellano, dominata dai terrazzamenti collinari ricoperti dalle argentee chiome degli oliveti, è un'intuizione antesignana di quella che oggi viene definita la filiera dell'ambiente-cultura-turismo.
"i Ceri di Gubbio"
Corsa all'anello - Narni
Umbria Jazz 2011
Calendimaggio di Assisi parte de sopra
Calendimaggio di Assisi parte de sotto
Infiorata di Spello
Capoluoghi di provincia :
TERNI:
abitanti 234.665 (Maschi 112.115, Femmine 122.550)
Densità per Kmq: 110,6
Superficie: 2.121,95 Kmq
Lista dei comuni in provincia di Terni:
commento: quando arriveremo noi in provincia di Terni ad Attigliano ci saranno cinque in più .... Evviva!!!!!!!!
siamo veramente in pochi, rispetto la densità
PERUGIA :
abitanti 906.486 (Maschi 436.259, Femmine 470.227)
Densità per Kmq: 107,2
Superficie: 8.456,04 Kmq
Agricoltura:
Sebbene occupi solo il 2,7 % della popolazione attiva, l'agricoltura possiede comunque un posto di rilievo nell'economia e nella società umbra. Le colture principali sono la vite, l'olio, il frumento e, soprattutto, il tabacco [2] ma, tra le fonti principali di reddito, va annoverato anche il tartufo nero (Norcia e Spoleto), della cui produzione l'Umbria si colloca ai primissimi posti in Italia. La vitivinicoltura, sia per la qualità che per la quantità, è conosciuta ed apprezzata a livello internazionale: eccellenti vini Doc come l'Orvieto, il Torgiano, i Colli del Trasimeno e il Montefalco sono i "fiori all'occhiello" di questo comparto economico. La coltura dell'olivo in particolare ha tradizioni risalenti al periodo etrusco. L'ottima qualità dell'olio umbro è determinata sia dal clima mite, che consente una lenta maturazione del frutto, sia dal momento della raccolta delle olive che, con una semplice spremitura, permette di avere il massimo fruttato. La coltivazione del tabacco, introdotta in regione all'inizio del secolo scorso, ha portato l'Umbria ad essere il maggiore produttore in Italia insieme alla Campania.
INDUSTRIA E ARTIGIANATO
Gli insediamenti industriali siderurgici, metalmeccanici e chimici sono concentrati nella provincia di Terni, sviluppatisi nel corso del XIX secolo. Questa zona è storicamente e culturalmente legata all'industria pesante: la "Acciai Speciali Terni" ad esempio era un tempo vero motore economico della provincia e, in parte minore, della regione stessa; tuttavia dalla metà degli anni ottanta la sua importanza è andata sempre più ridimensionandosi, fino alla sua acquisizione da parte della Thyssen Krupp.
Le industrie meccaniche, aeronautiche, ferroviarie e per la produzione di macchine utensili, cuscinetti, motori elettrici ed impianti di vario genere sono concentrati nell'area di Foligno; nel il polo di Città di Castello - San Giustino quelle per la produzione di macchine ed attrezzature per l'agricoltura.
L'industria tessile, delle pelli, dell'abbigliamento e del cuoio è invece concentrata nel perugino e nell'Alta Valle del Tevere. L'industria alimentare, con circa 1.200 aziende, costituisce un punto di forza dell'economia regionale. Oltre che il vino nell'area del Lago Trasimeno è da segnalare l'olio di oliva nello spoletino, con la presenza di industrie di commercializzazione e trasformazione con mercato a livello nazionale e internazionale. Grande rilevanza nell'economia hanno anche l'industria dolciaria (punta di diamante la Perugina-Nestlè a Perugia), il comparto delle acque minerali (a Sangemini eGualdo Tadino), la produzione di mangimi per la zootecnia (nella zona industriale di Bastia Umbra) e la trasformazione industriale delle carni e quella casearia.
L'artigianato, di antica tradizione ed ancor oggi attivissimo, rappresenta un notevole patrimonio economico, artistico e culturale. L'impresa artigiana, intesa sia nel senso dimensionale che produttivo,costituisce l'ossatura principale del settore industriale regionale. Nella ceramica, nel legno e mobilio, in alcuni rami del tessile e abbigliamento l'azienda artigiana caratterizza la produzione e raggiunge livelli di alta qualità. Le principali aziende del mobilio si trovano nell'Alta Valle del Tevere e nel tuderte; quelle del ferro battuto a Gubbio e ad Orvieto, mentre quelle produttrici di ceramica a Deruta, Gualdo Tadino, Gubbio, Orvieto e Città di Castello.
Per gli aggiornamenti economia Umbria dal 2006 al 2011 si può consultare questo PDF
http://www.portale-infrastrutture.it/writable/documenti/DAP%202009_2011%20Umbria[1].pdf
Dialetti
- zona nord-occidentale (perugino, eugubino e altotiberino). Presentano un progressivo influsso dei dialetti toscani, con i quali confinano mediante una zona di transizione. L'area dell'Alto Tevere Umbro e di Città di Castello in particolare presenta anche influenze galloitaliche romagnole, soprattutto dal punto di vista fonologico.
- zona centro e sud-orientale (fulginate, spoletino, nocerino, alta e bassa Valnerina);
- zona sud-occidentale (orvietano), tipico dialetto della Tuscia, assimilabile al Viterbese ma con esso sempre ascrivibile all'italiano mediano.
Fra le caratteristiche fonetiche che contraddistinguono i dialetti umbri vi è, per quanto riguarda il perugino e l'orvietano l'utilizzo della -e finale nei plurali maschili, mentre, per quelli dell'area sud-orientale (Foligno, Spoleto, Terni, ecc.) l'impiego della -u finale nel maschile singolare.
Caratteristica del perugino è la "D" retroflessa e la caduta delle vocali non accentate come, ad esempio, in dimm'lo (dimmelo) e ch'fè (che fai).
Nei comuni dell'Alto Tevere Umbro sono presenti due sottovarietà dialettali che denotano differenze fonetiche considerevoli dagli altri dialetti umbri: il tifernate, parlato a Città di Castello e nei comuni limitrofi e una seconda sottovarietà presente nelle sue varianti nei comuni di Umbertide, Montone, Pietralunga, Lisciano Niccone e in alcune zone del comune di Cortona al confine con l'Umbria, e che si può definire per comodità dialetto umbertidese. Entrambe le parlate sono caratterizzate dalla lenizione della t e della c: ad esempio podé (verbo potere) e aguto (acuto); dal suono cacuminale della s e dalla sonorizzazione di questa consonante in posizione intervocalica e da una varietà di vocali più ampia rispetto all'italiano dovuti a metafonesi. Il più comune di questi fonemi, che compare anche nei dialetti emiliani e romagnoli, è un suono intermedio tra la a e la e aperta e viene spesso denotato con èe, ad esempio chèene (cane) e chèesa (casa).
Mica emo magnatu pasta e facioli assieme.
Non abbiamo mica mangiato insieme pasta e fagioli
La virità viene sempre a galla come l'oju
La verità viene sempre a galla come l'olio.
cristo manna lu friddu sicunnu li panni
la provvidenza manda le disgrazie a chi è in grado di sopportarle
Consijo de volpe stirbizione de galline.
Consiglio di volpi strage di galline.
la femmena de regazza c'ha 'na léngua e sette vraccia, quann'ha pijatu maritu c'ha sette léngue e'mmracciu sulu
una ragazza da marito fa bella mostra dei suoi pregi; una volta sposata appariranno tutti i suoi difetti.
una ragazza da marito fa bella mostra dei suoi pregi; una volta sposata appariranno tutti i suoi difetti.
http://www.cinemalia.it/proverbi/proverbi-e-detti-popolari-umbri.html
l' Umbria confina:
NORD EST con le Marche
NORD OVEST con la Toscana
SUD OVEST con il Lazio
SUD EST con l'Abruzzo
In tutta l'Umbria ci sono 3 laghi:
LAGO TRASIMENO
LAGO DI CORBARA
LAGO DI PIEDILUCO
Ci sono 10 corsi d' acqua:
TEVERE
TEVERONE
NAIA
NERA
TOPINO
CHIANI
SAONDA
CHIASCIO
CORRO
VELINO
Le CASCATE DELLE MARMORE sono molto famose qui trovate più notizie
Ad est è attraversata dagli appennini Umbro-Marchigiani.
I monti più alti sono:
TORRE MAGGIORE 1120 mt
MONTE SUBASIO 1290 mt
MONTE PENNA 1432 mt
FORCA CANNAPINI 1543 mt
MONTE COSCIERNO 1685 mt
Ad ovest è quasi totalmente collinare.
Nessun commento:
Posta un commento