mercoledì 2 maggio 2012

Pisa

Pisa: storia-Body
La storia di Pisa inizia nel IX sec. a.C. . Alfea è un altro nome con cui si indicava la città di Pisa, nella bassa Toscana, Italia. Tale nome è dovuto alla provenienza dei suoi fondatori di origine greca. Infatti, trecento anni prima della Guerra di Troia, ovvero circa il 1616 a.C., Pelope figlio di Tantalo degli Alfei Pelasgi fondarono nell'Etruria Meridionale Marittima una città chiamata Pisa, tra le preesistenti Cere e Saturnia. I Pelasgi provenivano dalla valle del fiume Alfeo situata in Grecia, là dove era un luogo chiamato anch'esso Pisa. La prova di una città di Pisa tra Cere e Saturnia è attestata da diverse fonti, tra le quali un frammento delle Origines di Catone (in Dionisio d'Alicarnasso), il libro 10 dell'Eneide di Virgilio, un'epigrafe d'epoca romana in cui si parla della stazione navale di Pisa e l'epitaffio di Laris Pulenas. Pisa degli Alfei non è però l'attuale città di Pisa, sulle rive dell'Arno. Quest'ultima, situata geograficamente nella Liguria d'epoca repubblicana romana, fu fondata con tutta probabilità dai Liguri e poi conquistata successivamente dagli Etruschi. Viene menzionata da storici romani per la prima volta nel 225 a.C., quindi ben 1200 anni dopo la fondazione della Pisa greca che forse all'epoca già non esisteva più. Da qui la confusione in molti scrittori o storici di ritenere le due Pisa la stessa città.
Nel II sec. a.C. questa cultura venne, poi, assorbita dai Romani che costruirono Portus Pisanus.
Dopo la fine dell’Impero Romano, fu una città portuale di grande importanza anche per i Goti, i Longobardi e i Carolingi.
Il successivo sviluppo portò Pisa a diventare, nel XI secolo, una delle quattro Repubbliche Marinare Italiane più potenti insieme a Genova, Venezia e Amalfi.
Per gran parte del Medioevo, la potente marina pisana, assicurò alla città il dominio del Mediterraneo occidentale.
E’ in questo periodo che cominciarono le costruzioni che hanno resa famosa Pisa: quella del Duomo e del suo campanile, la famosa Torre pendente.
La ricchezza acquisita permise a Pisa di fondare colonie nel Nordafrica (Egitto,Tunisia e Marocco), nella Spagna meridionale (isola di maiorca) e sulla costa meridionale dell’Asia Minore (Siria).
Il declino della repubblica marinara iniziò nel 1284, quando fu sconfitta da Genova nella battaglia della Meloria.
Così, la città passò al dominio dei fiorentini nel 1406 e sotto la famiglia dei Medici la città rifiorì.
Infatti, nel 1472 essi ricostituirono nuovamente l’università in via di declino dando nuovo lustro all’antico centro.
Pisa è anche la città natale di Galileo Galilei, astronomo, fisico, matematico e fondatore del metodo sperimentale.
La piazza dei Miracoli
Con straordinaria efficacia l'espressione «Piazza dei Miracoli», coniata da Gabriele D'Annunzio (1863-1938), sintetizza lo stupore e l'ammirazione che da secoli coglie chi, attraversando il varco della cinta muraria o sboccando obliquamente da via S. Maria, abbraccia in un sol colpo d'occhio il candore dei monumenti sopra il verde smagliante del tappeto erboso. 
Colpisce anche il singolare isolamento del complesso: il grande spazio ove s'innalzano gli edifici sacri si trova infatti ai margini dell'abitato urbano, nell'angolo nordoccidentale, in posizione quasi superba ed appartata rispetto agli affanni quotidiani della città. Ma un'attenta lettura storica e il contributo di scoperte archeologiche recenti restituiscono alla Cattedrale tutta la sua centralità, fondata sull'originaria scelta del sito e conservata attraverso i secoli come cuore della vita religiosa e civile di Pisa.
Per percepirla, è necessario porsi nella dimensione marittima che  fin dall'epoca etrusca  fece grande la città, situata in una felice posizione geografica che la poneva al centro di una rete di percorsi marittimi, fluviali e terrestri, con un retroterra capace di offrire un'ampia gamma di prodotti non solo agricoli ma anche legname e materiale lapideo per costruzioni, favorendo in tal modo l'impianto di significative strutture manifatturiere. 

Un fiume oggi scomparso - l'Auser - lambiva allora l'area della Piazza, scorrendo lungo il margine settentrionale e piegando poi verso Sud per andare a gettarsi in Arno; e nell'Auser, a poche centinaia di metri da qui, nei pressi dell'odierna stazione di Pisa-San Rossore, era impiantato un porto fluviale che funzionò per un millennio, dall'età etrusca a quella tardoromana, tornato alla luce dopo un lunghissimo oblio sul finire del XX secolo. È proprio riscoprendo questo assetto più antico che l'ubicazione della Cattedrale perde la sua apparente marginalità, per assumere un significato nuovo e più pieno: alla luce delle modalità della cristianizzazione di Pisa, che studi recenti indicano proveniente dal mare, il sito acquista infatti un'inedita centralità, oggi non più percepibile, se correlato con il vicino impianto portuale fluviale rimasto attivo fino al V secolo d.C. 
Fu questo dunque il luogo scelto come sede della Chiesa pisana fin dalle sue origini, concordemente ritenute anteriori alla pace costantiniana del 313. Ma i più antichi edifici sacri furono nel corso del tempo smantellati e i monumenti che ammiriamo oggi risalgono ai secoli centrali del Medioevo, quando  al massimo dello splendore, grazie alle vittoriose imprese sul mare  Pisa affermava la propria supremazia in campo regionale e internazionale, arrivando a rivendicare per sé il ruolo di 'nuova Roma'. 
Da tale smisurato orgoglio e consapevolezza nacque il progetto di ricostruire, in prossimità di una precedente Cattedrale riscoperta nel corso di recenti scavi archeologici, la nuova S. Maria fondata nel 1064, anno della vittoriosa impresa antisaracena di Palermo, il cui bottino fu in parte investito proprio nella sua costruzione. Il «tempio di marmo bianco come la neve»  così lo definì l'autore dell'iscrizione funebre per il suo architetto, Buschetto, che  rappresentava l'intera comunità civile e religiosa; e doveva rispecchiarne, agli occhi del mondo, fama e potenza. In facciata furono apposte epigrafi che celebravano le principali imprese marinare; sui fianchi s'inserirono pezzi di reimpiego provenienti da monumenti di età romana per sottolineare la grandezza di Pisa come 'altra Roma'; il paramento venne ornato riccamente di elementi decorativi, tra cui spiccano le losanghe policrome di derivazione araba; sul culmine del tetto, infine, fu collocato il magnifico grifone bronzeo di fabbricazione islamica ora nel Museo dell'Opera (al suo posto è una copia), forse proveniente dalla Spagna e con ogni probabilità giunto a Pisa col bottino di qualche spedizione militare. 
Di fronte alla Cattedrale, in asse con la sua facciata, fu costruito il Battistero, fondato nel 1152 su progetto di Diotisalvi: un edificio che  secondo gli ultimi studi  risulta fortemente impregnato di ricordi del Santo Sepolcro di Gerusalemme, riproponendo così il tema degli influssi e delle relazioni tra l'architettura pisana e l'Oriente. Alla costruzione dell'edificio, destinato ad ospitare la fonte presso la quale i Pisani entravano a far parte del popolo cristiano, partecipò coralmente l'intera città: il cronista coevo Bernardo Maragone narra che una delle otto colonne provenienti dall'Elba e dalla Sardegna, messe in opera all'interno nel 1163, fu innalzata dagli abitanti della zona di Porta Aurea.

La pianta circolare del Battistero fu ripresa nel 1173 dall'anonimo progettista del Campanile (Bonanno Pisano o ancora magister Diotisalvi). Opera inusuale nella sua rotondità che richiama le curve delle vicine absidi della Cattedrale, accomunato agli altri edifici della Piazza dal ricorrere di colonne e archetti, poco dopo la fondazione il più celebre monumento cittadino fu colpito dal 'male oscuro' che l'ha reso famoso in tutto il mondo, manifestando i gravi problemi statici risolti  dopo oltre ottocento anni di trepidazione  dai lavori di consolidamento condotti nell'ultimo decennio del secolo appena terminato.

Con la torre campanaria il complesso della Cattedrale risultava completo; ma nel Duecento, mentre i lavori proseguivano e gli edifici si arricchivano di magnifiche opere d'arte, due nuovi fabbricati andarono a definire lo spazio della Piazza come lo si vede oggi, entrambi nati per iniziativa del grande arcivescovo di Pisa Federico Visconti. A Sud venne eretto lo Spedale Nuovo, imposto alla città nel 1257 da papa Alessandro IV come segno dell'avvenuta riconciliazione con la Sede apostolica dopo una crisi durata più di un quindicennio, ove ricevevano assistenza pellegrini, poveri e malati: è il grande edificio che attualmente ospita il Museo delle Sinopie, nel quale ci troviamo.
Di fronte ad esso si avviò, nel 1277, la costruzione di un nuovo cimitero ove concentrare le tombe fino ad allora sparse intorno al Duomo. È il progetto sfociato nella realizzazione del Camposanto, straordinario chiostro quadrangolare che, con la sua facciata marmorea, conclude a Nord la Piazza dei Miracoli, concepito per la sepoltura dei morti come pure per l'ammaestramento dei vivi, invitati a riflettere sulla vita terrena ed eterna dal grandioso ciclo di affreschi del quale si conservano in questo Museo i disegni preparatori, le 'sinopie'. 


CURIOSITA’

LE UNGHIATE DEL DIAVOLO: sul lato nord del Duomo, ovvero davanti al Camposanto Monumentale, si trova un pezzo di marmo di origine romana sul quale sono presenti una serie di buchini.
Secondo la leggenda sarebbero dei segni lasciati dal Diavolo quando si arrampicò sul Duomo nel tentativo di fermarne la costruzione, per questo prendono il nome di “unghiate del Diavolo”.
Sempre secondo la leggenda il numero di queste unghiate varierebbe per dispetto ogni volta che si prova a contarle (sono circa 150, con alcuni segni più leggeri per questo a volte trascurati nella conta). I visitatori che si sono divertiti a contarle non sono riusciti ad ottenere lo stesso numero consecutivamente.
IL PORTAFORTUNA DI PISA: il portone d’ingresso del Duomo presenta numerose decorazioni in rilievo tra le quali vi è una piccola lucertola che secondo la tradizione porta fortuna a chiunque la tocchi, per questo motivo viene sfregata da molti visitatori e da molti studenti affinchè gli esami vadano bene.
LA COPIA DELLA TORRE: esiste un'altra costruzione simile alla famosa Torre Pendente: il campanile della Chiesa di S. Nicola, una delle più importanti opere architettoniche dell’ultimo medioevo che si trova in via Santa Maria.
Per correggere questo difetto furono inserite delle pietre particolari, dopo di che la torre si inclinò dalla parte che conosciamo ora.
La costruzione viene ripresa da Giovanni di Simone solo nel 1275 e portata a compimento nella seconda metà del XIV secolo.


 

LA NOSTRA VISITA A PISA IL 29 APRILE 2012

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