lunedì 16 gennaio 2012

L'eneide



L'Eneide è un poema epico, considerato il più rappresentativo dell'epica latina, scritto dal poeta e filosofo Virgilio nel I secolo a.C., tra il 29 a.C. e il 19 a.C.
Il poema racconta la leggendaria storia di Enea, un principe troiano fuggito dalla città  di Troia dopo che questa venne conquistata dai greci. Narra il percorso di Enea per arrivare in Italia, dove diventò il precursore del popolo romano.

La Storia
Alla morte di Virgilio il poema, composto da dodici libri, restò incompiuto; nel suo testamento aveva lasciato detto di bruciarlo nel caso non fosse riuscito a completarlo, ma Ottaviano Augusto si oppose personalmente e, a sua volta, ordinò a Vario, uno dei migliori amici del poeta, di curarne la pubblicazione.
Il motivo della pubblicazione da parte dell'Imperatore era dovuto al fatto che Virgilio aveva scritto il poema con il proposito di realizzare un'opera capace di celebrare allo stesso tempo, sia i motivi ideali e le qualità morali che avevano contribuito alla costruzione dell'impero di Roma, sia la presunta discendenza divina della Gens Iulia, ossia la famiglia cui apparteneva lo stesso Augusto, che in quel momento era alla guida dell'Impero romano.
Di qui, la scelta di Virgilio di narrare le mitiche vicende di Enea, figlio di Anchise e della dea Afrodite, il quale, oltre ad essere considerato "padre" dei Romani in quanto fondatore della città laziale di Albalonga, dalla quale sarebbero giunti i primi abitanti di Roma, veniva anche considerato, da parte della Casa Giulia, come il suo più celebre antenato.

Secondo la leggenda, Virgilio scriveva soltanto tre versi al giorno.
Nel XV secolo ci furono due tentativi di scrivere un'aggiunta all'Eneide, per renderla più completa; per primo ci provò Pier Candido Decembrio, ma non non lo portò mai a termine. Il secondo tentativo fu del poeta Maffeo Vegio, che ebbe più successo e fu spesso inserito nelle edizioni rinascimentali del poema con il titolo di Supplementum.

I primi sei libri del poema narrano la storia dei viaggi e le peripezie di Enea, da Troia all'Italia, questa parte somiglia molto all'Odissea; nella seconda parte si racconta della guerra tra i Troiani e i Latini, con richiami evidenti all'Iliade e alla fine la vittoria dei Troiani contro i Latini, nome con cui saranno riconosciuti in seguito Enea e i suoi sostenitori.

Riassunto del Poema

I libro: compaiono già i personaggi e i temi principali dell'opera, che inizia con la descrizione della tempesta provocata dalla dea Giunone, la quale, accanendosi contro Enea e i suoi seguaci che erano partiti dalla Sicilia alla volta delle coste italiane, li costringe a naufragare sul costa africana.
Qui trovano rifugio e ospitalità presso la regina Didone, occupata nella costruzione di Cartagine, dopo essere stata costretta all'esilio dalla città fenicia di Tiro.

Prologo

la caduta di Troia
                                                                             
                                                                               Parte 2
                                                                               

II libro: Enea, durante un banchetto, riferisce alla regina Didone della distruzione di Troia, soffermandosi su episodi più violenti come le uccisioni di Laocoonte, Polite e Priamo. Su ordine di Venere, Enea è riuscito a fuggire dalla città in fiamme portando con sé il padre Anchise, il figlio Ascanio, i sacri Penati ed un gruppo di seguaci, con i quali dovrà fondare una nuova Troia.
la caduta di Troia

III libro: Enea continua il suo racconto a Didone, descrivendo sia episodi dolorosi e violenti (come quelli di Polidoro, delle Arpie e di Polifemo) con altri più dolci e tristi (l'incontro con Andromaca e la morte del padre Anchise). In questo stesso libro si narra anche della profezia ricevuta dagli esuli troiani, a Delo, da parte dell'oracolo di Apollo, che li incita ad andare in cerca dell'Italia per compiere la loro missione.


IV libro: è incentrato sulla tragica vicenda d'amore di Didone, che si è innamorata di Enea e si sente tradita quando egli abbandona l'Africa, perché incalzato da Giove a completare il suo viaggio. La regina, allora, decide di suicidarsi, non prima però di aver maledetto Enea e il suo popolo, profetizzando eterna guerra tra i Cartaginesi e i discendenti dei Troiani, cioè i Romani.
suicidio Didone
                                                                               
                                                                               

V libro: è completamente dedicato alla descrizione dei giochi funebri per il primo anniversario della morte di Anchise e si conclude con il triste racconto della morte del nocchiero Palinuro, caduto di notte in mare, dopo essersi addormentato durante il viaggio verso l'Italia.
sbarco in Sicilia
                                                                             
                                                                                Parte 2
                                                                                 
                                                                                 

VI libro: arrivato a Cuma, in Campania, Enea viene accompagnato dalla Sibilla giù nell'oltretomba, al di sotto del lago d'Averno. Nei Campi Elisi incontra l'ombra di Anchise, che rivela al figlio che è stato scelto dagli dei per fondare l'Impero di Roma.
Enea nell'Ade – Sibilla di Cuma
                                                                 
                                                                               

VII libro: giunto nel Lazio, Enea incontra il re Latino, che gli promette in sposa la figlia Lavinia. Questa però era già stata promessa in matrimonio al re dei Rutuli, Turno che, grazie anche alla complicità della moglie del re Latino, prima fa in modo che si rompa il patto nuziale e successivamente incita la formazione di un'alleanza contro gli esuli troiani, dando così inizio alla guerra.
arrivo di Enea nel Lazio

                                                                             

VIII libro: Enea si trova in difficoltà a causa dell'eccessiva potenza delle forze nemiche, ripercorre il Lazio e proprio nel luogo dove sorgerà Roma, riceve aiuti dal re degli Arcadi, Evandro, che ordina al figlio Pallante di mettersi al comando di un piccolo esercito al fianco dei Troiani. Nel frattempo, su ordine di Venere, Vulcano fabbrica le armi di Enea, tra cui uno scudo decorato con le future magnificenze di Roma.
incontro con Evandro

                                                                             

IX libro: in gran parte di questo libro troviamo la descrizione dell'assedio del campo troiano durante l'assenza di Enea e soprattutto spicca l'episodio dei giovani troiani Eurialo e Niso, il cui sacrificio, avvenuto nel corso di una spedizione notturna, non porta ad alcun esito determinante per i Troiani.
Eurialo e Niso

                                                                                 

X libro: la scena di guerra si movimenta con l'alleanza fra Etruschi e Troiani. Sul campo di guerra Turno uccide Pallante, mentre Enea uccide Mezenzio, potente alleato di Turno.

XI libro: nella prima parte si narra del rito funebre per la morte di Pallante e dalle speranze di pace che hanno i combattenti; nella seconda parte tornano altri scontri bellici, nel corso dei quali perde la vita anche Camilla.

XII libro: l'opera si conclude con lo scontro decisivo fra Turno ed Enea, il quale, dopo aver ridotto all'impotenza l'avversario e dopo essere stato sul punto di concedergli indulgenza, decide infine di ucciderlo, dopo aver visto che indossava la cintura d'oro di Pallante.
Enea vs Turno

                                                                               
 Parte 2
                                                                             
         The End

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